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Bambini: un gioco per capire se l’occhio è pigro

Anche per la salute dei bambini è importante non trascurare nessun aspetto; per questo motivo, per scoprire in tempo l’ ambliopia , ovvero la “pigrizia” di un occhio rispetto all’altro, è stato escogitato un gioco. Da marzo 2021 a maggio 2022 si è svolto infatti a Milano il progetto “Occhio pigro – ambliopia & vizi refrattivi”, promosso dalla Fondazione Buzzi in collaborazione con reparto di Oculistica dell’Ospedale dei bambini Buzzi, Lions Milano, Comune (attraverso la direzione Scuole dell’infanzia) e Metro 5, che ha messo a disposizione uno spazio presso la fermata vicino all’ospedale. In tutto sono state coinvolte più di 4 mila famiglie e 93 scuole dell’infanzia del Comune di Milano. In media ha partecipato il 25 per cento dei bambini. I circa mille test di valutazione della vista, effettuati da ortottisti laureati, hanno rilevato problemi di funzionalità visiva con necessità di approfondimento quasi nel 30 per cento dei casi.

Al fine di individuare l’occhio pigro è stato proposto ai bimbi un “gioco” per valutare la loro funzione visiva. Il gioco è stato suddiviso in più fasi: durante la prima è stato testato il visus monoculare, poi la collaborazione binoculare, infine è stato eseguito un esame della refrazione a pupilla normale. Il gioco si è concluso con la consegna di una “pagella”: verde nel caso in cui fosse tutto ok (nel 71 per cento circa dei casi); giallo in caso di patologie minori non urgenti, da controllare con l’oculista o il proprio pediatra (circa il 19 per cento dei casi); rosso che indica patologie più serie, quindi si programma una visita oculistica presso l’ospedale Buzzi (circa il 9,7 per cento). I bambini individuati col codice rosso sono stati subito inseriti in un’apposita lista dell’ospedale Buzzi e visitati in breve tempo. Lo screening ripartirà a novembre e durerà tutto l’anno scolastico.

Individuare fin da subito l’occhio pigro sin da piccoli consente poi di intervenire tempestivamente per risolvere un problema alquanto comune e assolutamente curabile in età pediatrica. Come ha dichiarato Marika Dello Strologo, oculista all’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano: “Una diagnosi precoce e il trattamento entro i 6-7 anni e una corretta gestione della patologia permettono una riabilitazione efficace e un successo terapeutico che indiscutibilmente cala con l’avanzare dell’età del paziente. Da qui l’utilità di programmi di screening in età prescolare, raccomandati da Linee guida nazionali e mondiali al fine di identificare precocemente i vizi refrattivi e le altre cause di ambliopia, migliorando non solo la qualità visiva del piccolo paziente, ma anche la sua qualità di vita e il percorso scolastico”.

Inoltre, continua Dello Strologo “Un bambino con ambliopia non trattato avrà un deficit visivo che impatterà sulla sua qualità di vita: potrà avere difficoltà di apprendimento, una performance scolastica inferiore rispetto alle sue potenzialità e un impatto sulla sua sfera psico-emotiva — conclude l’oculista —. Sarà un adulto esposto a maggior rischio di ipovisione, nel momento in cui l’occhio sano dovesse riportare lesioni accidentali o sia interessato da patologie che ne limitano la funzionalità”. Un motivo in più per curare l’occhio pigro da piccoli.