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Ogni quanto bisogna sottoporsi ad una visita oculistica?

Il benessere dei nostri occhi è spesso compromesso dai numerosi sforzi e aggressioni esterne a cui sono sottoposti quotidianamente, così come dalle abitudini non sempre corrette che mettiamo in atto nel prendercene cura, come strofinarli con le mani o passare troppo tempo davanti agli schermi di smartphone e computer. Al fine di proteggerli e prevenire l’insorgenza di disturbi, diventa fondamentale sottoporsi periodicamente a visite oculistiche, anche sin da giovani.

Quali sono i sintomi che possono indicare la necessità di prenotare una visita oculistica? E con quale frequenza dovremmo farlo? Effettuare regolarmente controlli della vista è importante, nonostante talvolta si tenda a rimandarli poiché non si presentano sintomi preoccupanti. Tuttavia, questo approccio è errato. Esistono infatti diversi disturbi di lieve entità che, se diagnosticati in tempo, possono essere facilmente trattati, ma che, se trascurati, potrebbero comportare l’insorgenza di problemi più gravi nel corso degli anni. Un esempio di questo è l’ambliopia, comunemente nota come “occhio pigro”, una condizione tipica dei bambini che richiede un tempestivo trattamento per evitare la sua cronicizzazione.

Non bisogna lasciarsi ingannare: molte patologie oculari si sviluppano lentamente e quando i sintomi si manifestano, potrebbe essere troppo tardi per trattare efficacemente la malattia. Tra i disturbi più gravi che possono causare danni irreversibili fino alla perdita della vista, possiamo citare il glaucoma, il distacco della retina, la cataratta e l’ambliopia.

Quindi, con quale frequenza dovremmo andare dall’oculista? Le visite oculistiche di controllo dovrebbero essere effettuate regolarmente per preservare la salute dei nostri occhi e quella dei nostri familiari. Le società scientifiche più autorevoli consigliano il seguente calendario per le visite oculistiche:

  • Appena nati;
  • Entro i 3 anni;
  • All’età di 6 anni, in concomitanza con l’inizio della scuola;
  • Tra i 10 e i 15 anni, per individuare eventuali segni di miopia in sviluppo;
  • Un controllo ogni 2 anni tra i 40 e i 60 anni;
  • Un controllo annuale dopo i 60 anni o dopo interventi chirurgici per cataratta o altre patologie.

Inoltre, al termine di ogni visita, l’oculista fornirà una valutazione dello stato di salute degli occhi e indicherà quando è necessario effettuare la successiva visita di controllo.

Quali sono i sintomi che richiedono una visita oculistica? Se alcune patologie oculari si sviluppano lentamente e in modo asintomatico, esistono anche una serie di segnali che richiedono attenzione e indicano la necessità di rivolgersi a uno specialista oculista per un controllo della vista.

Tra i sintomi più rilevanti che richiedono una visita oculistica troviamo:

  1. Occhi rossi (iperemia congiuntivale): possono essere causati dalla dilatazione dei vasi sanguigni, ad esempio a seguito di irritazioni o infezioni. Sebbene l’arrossamento degli occhi sia spesso un problema comune che può essere risolto facilmente e in breve tempo, può anche essere causato da traumi, lesioni o presenza di corpi estranei. Meno frequenti, ma più gravi, sono le patologie come il glaucoma, l’uveite, la sclerite o la cheratite, per le quali è opportuno consultare un oculista se l’arrossamento non diminuisce.
  2. Miodesopsie (corpi mobili): si tratta di minuscole macchie o corpuscoli che fluttuano nel campo visivo e sono causati da opacità nel corpo vitreo, la sostanza che riempie l’occhio. Le miodesopsie sono il risultato del passaggio della luce attraverso il corpo vitreo e le sue opacità, che proiettano ombre sulla retina. Queste opacità possono essere causate dalla forte miopia, disidratazione o semplicemente dall’invecchiamento. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbero indicare un distacco del vitreo dalla retina, motivo per cui è importante consultare uno specialista.
  3. Diplopia (visione doppia): si tratta di un disturbo in cui una persona vede due immagini invece di una, che può colpire uno o entrambi gli occhi. La diplopia monoculare può essere causata da irregolarità della cornea o da disturbi della cornea o della retina. La diplopia binoculare può essere causata da strabismo, disturbi muscolari o neurologici.
  4. Anisocoria (pupille di dimensioni diverse): di solito, le pupille si dilatano e restringono per regolare l’ingresso di luce nell’occhio. Se le pupille sono di dimensioni diverse, potrebbe essere presente un’isocoria fisiologica, ma potrebbe anche indicare danni fisici all’occhio causati da infezioni, traumi o disturbi delle pupille o dell’iride.
  5. Lacrimazione eccessiva: quando la superficie dell’occhio è infiammata o irritata, ad esempio a causa di allergie, contatto con sostanze specifiche o presenza di corpi estranei, si può verificare un aumento della lacrimazione. L’eccessiva lacrimazione può causare offuscamento della vista, formazione di croste o secrezioni, nonché patologie delle palpebre.
  6. Dolore all’occhio: questo sintomo può essere correlato ad altri segnali, come lacrimazione, occhi rossi o gonfi, che possono indicare patologie come uveite, congiuntivite, glaucoma o allergie. Tuttavia, il dolore all’occhio può presentarsi anche da solo, ad esempio quando è associato all’infiammazione del nervo trigemino.

In caso di manifestazione di uno o più di questi sintomi, è consigliabile consultare un oculista per una valutazione accurata e un eventuale trattamento. La prevenzione e la tempestiva individuazione dei disturbi oculari sono fondamentali per mantenere una buona salute degli occhi e preservare la vista nel lungo termine.