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Mario Stirpe, innovatore nella chirurgia della retina: salva gli occhi dalla cecità

Quattro sono le principali aree di ricerca che costituiscono il cuore pulsante della Fondazione Giovanni Battista Bietti per lo studio e la ricerca in Oftalmologia, che recentemente ha celebrato il suo quarantesimo anniversario al Tempio di Adriano, a Roma, nel corso del convegno “Ricerca e assistenza sanitaria: quale futuro?”. Queste quattro aree, denominate “Glaucoma e segmento anteriore con annessi oculari”, “Retina medica e chirurgica”, “Oncologia e tossicologia oculare”, e “Neurofisiologia della visione e neuroftalmologia”, rappresentano i pilastri fondamentali su cui si fonda l’attività di ricerca e cura della Fondazione.

Il Professor Mario Stirpe, allievo di Bietti e attuale Presidente della Fondazione a lui dedicata, nel lontano 1984, ebbe l’intuizione di creare un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico senza precedenti nel campo dell’Oftalmologia. Questo progetto si basava sull’esperienza maturata negli Stati Uniti, dove Stirpe si era unito a un gruppo di ricerca impegnato nello sviluppo di una tecnica chirurgica innovativa per il recupero degli occhi destinati alla cecità.

L’idea di Stirpe si concretizzò con la creazione del Centro per la cura delle malattie della retina, richiesto dalla Regione Lazio e posto sotto la sua direzione. Questo centro comprendeva anche una sala operatoria attrezzata per una nuova tecnica chirurgica, la vitrectomia, che si rivelò essere una svolta significativa nel trattamento delle malattie oculari.

Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, Stirpe non era soddisfatto delle limitazioni imposte dalle istituzioni italiane dell’epoca. La situazione si protrasse per anni, finché, nel 1984, Stirpe fondò la Fondazione Giovanni Battista Bietti, dedicata alla memoria del suo maestro, con l’obiettivo di preparare giovani professionisti, condurre ricerca di punta e fornire cure e servizi oftalmologici di alta qualità.

Negli anni successivi, la Fondazione si impegnò in una serie di battaglie per il progresso dell’oftalmologia in Italia. Una di queste fu la lotta per legalizzare i trapianti di cornea, che, grazie agli sforzi della Fondazione e di altri sostenitori, portò alla votazione di una nuova legge nel 1992 e all’istituzione della “Banca degli Occhi” del Lazio.

Oggi, la Fondazione ha sede presso l’ospedale Britannico ristrutturato nell’ala del San Giovanni a Roma, offrendo una vasta gamma di servizi oftalmologici e continuando a essere un faro di innovazione e eccellenza nel campo della cura degli occhi. Tuttavia, il Professor Stirpe esprime preoccupazione per il futuro della sanità, temendo che le trasformazioni in corso possano compromettere la qualità dell’assistenza medica e limitare l’accesso alle cure specialistiche.