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Curarsi la cataratta sotto i 50 anni aiuta con la vista più avanti

La chirurgia della cataratta è diventata un’opzione sempre più importante per correggere i difetti della vista, dalla miopia all’astigmatismo fino alla presbiopia. L’intervento, che un tempo era eseguito principalmente per correggere la visione annebbiata, ora riguarda sempre più persone che vogliono liberarsi dagli occhiali. Con una percentuale di complicanze intorno al 3%, l’intervento è uno dei più sicuri e ringiovanisce l’occhio, restituendogli la capacità visiva di vent’anni fa.

Gli esperti della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO) hanno sottolineato che la chirurgia della cataratta sta anche aprendo nuove opportunità di trattamento per i difetti della vista in persone con o senza cataratta, superando il laser come opzione. La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, una piccola lente naturale nell’occhio che aiuta a mettere a fuoco la luce sulla retina. Persone con miopia elevata o patologie come il diabete hanno un alto rischio di sviluppare la cataratta intorno ai 50 anni.

La chirurgia della cataratta può essere consigliata precocemente se i difetti visivi sono significativi, migliorando la qualità di vita delle persone. Se la capacità visiva scende al di sotto di 13 decimi con la correzione, l’intervento con l’impianto di lenti intraoculari è raccomandato dagli esperti.

Il chirurgo Appolloni sottolinea che la chirurgia della cataratta ha tratto vantaggio dalla crescente evoluzione tecnologica, che ha reso l’intervento più sicuro e efficiente. Ciò sarà dimostrato dalle oltre 30 sessioni di chirurgia in diretta che verranno effettuate durante il congresso. Lo specialista spiega che le attuali lenti intraoculari ad alta tecnologia offrono una vasta gamma di opzioni di correzione, tra cui bifocali, trifocali, multifocali e accomodative, permettendo ai pazienti di correggere i difetti visivi senza la necessità di indossare gli occhiali. Inoltre, queste lenti hanno due vantaggi principali rispetto alla correzione con il laser a eccimeri. Il primo è che l’intervento laser aumenta il rischio di sviluppare la sindrome da occhio secco. In secondo luogo, le lenti intraoculari non subiscono modifiche e mantengono la vista inalterata, mentre altri interventi di correzione possono causare una regressione e la ricomparsa parziale dei difetti visivi.